Le famiglie con figli a carico sono i destinatari dell’Assegno Unico. Il genitore richiedente o colui che esercita la potestà genitoriale deve soddisfare alcuni requisiti specifici al momento della richiesta, che vedremo tra poco insieme. L’assegno è erogato mensilmente per ogni figlio a carico che:
- sia minorenne a partire dal 7° mese di gravidanza;
- sia affetto da disabilità senza limiti di età;
- abbia fino a 21 anni d’età, e frequenta un corso universitario o di formazione, è disoccupato o impegnato in tirocini o servizio civile universale.
Quali sono i requisiti per richiedere assegno unico?
I requisiti per ricevere l’Assegno Unico per figli a carico sono i seguenti per il richiedente:
- essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione Europea, o essere familiare di un cittadino dell’Unione Europea in possesso del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione Europea con il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o il permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale;
- essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- essere residente e domiciliato in Italia;
- essere residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, oppure essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale;
- essere in possesso di un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) in corso di validità, calcolato ai sensi dell’articolo 7 del decreto, secondo la tabella di cui all’articolo 2 del Decreto-Legge n. 79/2021.
Assegno unico novità:
In particolare, la normativa prevede una maggiorazione di 30 euro mensili per ogni figlio a carico per le famiglie con due genitori lavoratori, al fine di favorire l’occupazione femminile. L’importo della maggiorazione sarà erogato in misura piena per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro e diminuirà gradualmente per livelli di ISEE superiori, fino ad essere azzerato per ISEE superiori a 40.000 euro.
Il bonus mensile di 30 euro per ogni figlio a carico non può essere richiesto per i nuclei con un solo genitore lavoratore. Tuttavia, per i nuclei vedovili che hanno perso il secondo genitore lavoratore nell’anno di competenza in cui viene riconosciuto l’Assegno unico e universale per i figli a carico, l’Istituto erogherà automaticamente il bonus senza che sia necessario presentare una domanda. Questa disposizione tiene conto della maggiore fragilità dei nuclei vedovili ed è stata concordata con il Ministero del lavoro.
Dunque, per le richieste di Assegno presentate a partire dal 1° gennaio 2022, la maggiorazione menzionata sarà valida fino al mese di febbraio 2023 e cesserà di essere corrisposta a partire dalla rata di Assegno – se dovuta – per la mensilità di marzo 2023.
Il pagamento degli arretrati e del conguaglio per i percettori dell’Assegno unico avverrà nel mese di marzo, come conseguenza della nuova legge di Bilancio 2023 che ha introdotto maggiorazioni per i figli più piccoli. La maggiorazione forfettaria per le famiglie con almeno 4 figli è stata aumentata a 150 euro, ma tale novità non è stata applicata alla mensilità di febbraio e sarà applicata solo a partire da marzo.
Le famiglie che ne hanno diritto riceveranno tutti gli arretrati, tuttavia l’Inps potrebbe effettuare una trattenuta delle somme pagate in eccesso dopo aver effettuato le dovute valutazioni.
A quanto ammonta l’importo?
L’importo dell’Assegno Unico per i figli a carico varia in base all’Isee del nucleo familiare e all’età del figlio. Nel dettaglio, il valore minimo è di 50 euro al mese per un figlio minore senza Isee o con un Isee superiore a 40.000 euro, mentre il valore massimo è di 175 euro al mese per un figlio minore con Isee fino a 15.000 euro. Per i figli tra 18 e 21 anni, gli importi variano da un minimo di 25 euro al mese a un massimo di 85 euro.
La rivalutazione degli importi dell’Assegno Unico avrà un impatto sia sui valori degli importi che sulle soglie ISEE. La platea dei beneficiari dell’importo minimo verrà ridotta rispetto all’anno precedente, poiché tale importo verrà erogato solo per nuclei con ISEE superiore a 43.240 euro e non più per ISEE superiori a 40.000 euro. Inoltre, la prima fascia di ISEE aumenterà da 15.000 a 16.215 euro, mentre la seconda da 20.000 a 21.620 euro.
L’importo dell’Assegno Unico subirà delle variazioni in base all’Isee. Per coloro che hanno un Isee fino a 16.215 euro, l’importo aumenterà da 175 a 189 euro, mentre per chi ha un Isee fino a 21.620 euro, l’importo passerà da 150 a circa 162 euro. Per chi ha un Isee fino a 27.000 euro, l’importo aumenterà da 125 a 135 euro, mentre per chi ha un Isee fino a 32.000 euro, l’importo aumenterà da 100 a 108 euro. Infine, per chi ha un Isee fino a 37.000 euro, l’importo aumenterà da 75 a 81 euro. Chi possiede un Isee di 43.240 euro o più, vedrà l’importo aumentare da 50 a 54 euro.
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